lunedì 23 aprile 2012

Ore 17.
E' lunedi e questo vagone umido e vuoto finalmente si riempie di Lui.
Ha il viso stanco, non legge, sbadiglia, oggi più che mai.
Non ha espressione.
Lo trovo dimagrito, ha il viso scavato, la barba piu' lunga, addirittura i capelli mi sembrano più grigi.
Ma parla.
Mi parla.
Un fiume di sguardi.
Quasi non riesco a stargli dietro.
Avrei solo una domanda.
Scusa ma come ti chiami?
Una sola risposta.
Un solo nome.
Allora penso che dovrei dargliene uno.
Non è facile, mentre mi parla lo guardo pensando.
Tu potresti chiamarti ......?
Ma non mi viene in mente niente.
Allora penso a un nome che vorrei.
Penso a tutti questi nomi maschili che stanno bene con Anna, non so Anna & Marco ad esempio.
Scontato.
Cerco in internet i nomi compatibili con il mio.
Vergogna.

Poi affiora un nome.
Che sa di buono, di dolcezza, di determinazione.

Sta scendendo è arrivato inesorabile il momento del saluto.

Ciao, scusa se stasera ti ho guardata più del solito.
Ciao, scusa se ti chiamo Pietro.

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