venerdì 20 luglio 2012

Ore 17

Sono rientrata dalla mia vacanza.

Riposata, rilassata e abbronzata.

Lo nota subito.

Questa settimana l'ho visto un paio di volte.

Mi ha restituito il cuore.

Devo ammettere  che la settimana di vacanza mi ha "raffreddata".

Ma rivederlo e soprattutto sentirlo mi ha fatto vibrare corde assopite.

Si perchè ieri, mentre scrivevo ad un gruppo di amici col telefonino, lui è entrato con un suo collega.

Hanno iniziato a parlare e finalmente ho visto la sua bocca dischiudersi ed emettere suoni.

E come il canto delle sirene, mi ha stregata.

Una voce calda, avvolgente e molto ma molto molto sensuale.

Con quella bocca......mai sentita voce così.

Accidenti!

Anche se ormai sono straconvinta che di me non gli freghi nulla, DEVO assolutamente conoscerlo.

Ho rimesso il bigliettino in borsa, oggi volevo darglielo, ma oggi non c'era.

Peccato.

A lunedì.

(Ma che voce, che voce, che voce.....................)

venerdì 6 luglio 2012

Ore 17

C H I U S O   P E R   F E R I E

Vado via una settimana.

Affetti, amici, mare, sole

senza

Cuore.

Gliel' ho lasciato stasera in quel vagone della metropolitana.

Per prendersene cura.

Tornerò a riprenderlo.

A presto, qui.

martedì 3 luglio 2012

Ore 17

L'incazzatura metropolitana non mi è per niente passata.

Sento il fruscio dei suoi pantaloni e non alzo lo sguardo.

Continuo a leggere.

Mi innervosisce, ma perchè non se ne va da un'altra parte?

Proprio davanti a me deve stare?

Aria elettrica....

Mi rilasso, e dopo 15 minuti lo guardo.

Sta fissando il mio tatuaggio.

Non distoglie gli occhi dal mio polpaccio.

E dalle mie scarpe.

Oggi tacco 10.

Una rarità, di solito viaggio piu' comoda.

Inizio a chiedermi,mi sarò depilata a modo?

Non sarò troppo bianca?

Magari lo smalto rosso è troppo.

E poi con sto caldo chissà che caviglia avrò.

Appena abbandona il mio arto, controllo.

Il mio polpaccio e tutto il resto paiono in ordine.

Arrivati in prossimità della nostra fermata mi alzo, e lui mi è affianco.

Mi fa uno strano effetto vederlo solo un paio di centimetri più alto di me.

Lo guardo con fare altezzoso.

Abbassa lo sguardo.

Cambiamo tratto e lo sorprendo a guardare di nuovo il mio girasole.

Poi guarda me. Con insistenza.

Arriva la sua fermata e scivola via.

Mi confonde.