Questa è una storia metropolitana in metropolitana alle ore 17
venerdì 16 novembre 2012
Ore 17, qualche giorno fa
Ciao.. oh scusa!
Ciao, non preoccuparti (e mi tolgo le cuffie).
Cosa ascolti?
Ben Harper.
Luca mi guarda, + alla ricerca di questo nome in qualche cassetto della sua memoria.
Sai chi è?
Mi guarda come un bimbo e mi dice: no.
Come l'hai conosciuto?
Io: non lo conosco, ascolto la sua musica.
Ancora mi guarda stranito, dopo un secondo sorride.
Non conosco quasi niente delle cose che mi dici.
Non sapevo cosa fossero un hammam, i miraduro di Lisbona, una dem e che il miele si può abbinare al salato.
Ore 17, l'altro ieri.
Ciao, come stai?
Bene dai, tu?
Sono un pò penserioso, sto cercando la soluzione a un problema sul lavoro.
Il modo migliore per trovare una soluzione è non pensarci. Verrà da sè.
E così mi gioco la perla di saggezza della serata.
Parlando parlando, partendo dalle nostre rispettive mense aziendali e finendo al suo anno di militare, mi dice la sua età.
Sai, ho 38 anni.
Con quel suo sorriso che mi stende.
Penso subito è un ragazzino.
Ma abbatto l'ulteriore mio muro è mi dico: no è un uomo.
Ore 17, ieri.
Ognuno assorto nella propria lettura.
Nessun ciao, nessuna buona serata.
Ore 17, qualche ora fa.
Ciao, allora come è andata la giornata?
Bè finalmente è finita!
Farai qualcosa di particolare questo fine settimana?
Lo guardo dritto dritto negli occhi: domani vado a una manifestazione fotografica e poi aperitivo/cena con amici. Domenica ho intenzione di fare un giro per delle chiese di Milano.
Da sola?
E qui spero in un suo auto invito, in uno slancio, mi dico:dai su su che ce la puoi fare!!
Rispondo con gli occhi che brillano, il sorriso e il cuore che batte a mille: Si.
Quali chiese visiterai?
Mi si seccano gli occhi, la lingua e il cuore.
Snocciolo il tragitto e gli chiedo:tu cosa farai?
Vado a casa dai miei, in Veneto. E' il compleanno di mia sorella.
Mi racconta della sua famiglia, anche di suo fratello e io dei miei.
Entrambi abbiamo i genitori lontani (io piu' di lui) e i fratelli/sorelle sparsi in giro per l'Italia (e io pure per il mondo).
E' interessato a mio fratello che vive a New York, più che altro perchè è a New York.
Mi chiede se ci sono mai andata e gli rispondo che no, mai.
E lui: ma come li c'è tanta di quella verticalità che ami così tanto.
Con tristezza gli dico che il biglietto costa troppo. E che non potrei mai andarci senza portare i miei figli.
Mi chiede di loro.
Arriva la sua fermata.
"Ciao Anna, passa una buon fine settimana."
Ma stavolta aggiunge, sorridendo.
"Ci vediamo settimana prossima"
Lo guardo, come faccio a non sorridergli?
Va bene, buon week end anche a te.
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